Se ti capita spesso di sentirti stanco, soggetto a raffreddori frequenti o con fastidiosi malanni di stagione, potresti chiederti se hai davvero le difese immunitarie basse. Comprendere lo stato del proprio sistema immunitario non è semplice affidandosi solo ai sintomi, perché segnali come stanchezza, dolori muscolari e infezioni ricorrenti sono aspecifici e possono dipendere da molteplici cause. Per sapere con precisione come stanno davvero le tue difese, esistono oggi diversi tipi di test e controlli diagnostici che analizzano i parametri fondamentali del sistema immunitario, dai più semplici, come l’emocromo, fino a indagini più approfondite sulla funzione e sulla composizione cellulare del sistema stesso.
Quando è utile indagare il sistema immunitario
Molte persone associano la sensazione di “difese basse” semplicemente a una fase di debolezza passeggera, ma in medicina con questo termine si identifica una riduzione dei leucociti (globuli bianchi) o dei linfociti, componenti fondamentali dell’immunità. Un conteggio basso di queste cellule può indicare condizioni che richiedono attenzione: infezioni virali acute, deficit immunitari congeniti o acquisiti, malattie autoimmuni, effetti collaterali di farmaci immunosoppressori o chemioterapici e, raramente, forme tumorali ematologiche. La valutazione del sistema immunitario è particolarmente raccomandata per chi presenta infezioni ricorrenti, per chi ha una storia personale o familiare di immunodeficienze, per chi è sottoposto a terapie che possano danneggiarlo, o nelle fasi di follow-up oncologico.
Di solito, la decisione di eseguire gli esami deve essere presa con il supporto di un medico, che valuta la tua storia clinica e l’eventuale necessità di approfondimenti. È importante evitare l’autodiagnosi o l’autoprescrizione di test, in quanto una riduzione dei valori difensivi può essere fisiologica in determinate condizioni (ad esempio, durante la gravidanza il sistema immunitario si “modula” in modo del tutto naturale).
Quali esami valutano le difese immunitarie
Tra gli esami più utilizzati per una prima valutazione del sistema immunitario troviamo:
- Emocromo completo: fornisce i valori di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Un’attenzione particolare si rivolge ai leucociti e alle loro sottopopolazioni come linfociti, monociti, neutrofili.
- Dosaggio dei linfociti (T, B, NK): mediante marcatori differenti (CD), permette di individuare alterazioni specifiche di singole famiglie di cellule deputate alla difesa immunitaria.
- Immunofenotipo linfocitario: test di approfondimento che identifica nel dettaglio i sottotipi cellulari del sistema immunitario, fondamentale in caso di sospette immunodeficienze o malattie autoimmuni.
- Dosaggio delle immunoglobuline: misura le principali classi di anticorpi (IgA, IgG, IgM) nel sangue per valutare la capacità dell’organismo di rispondere alle infezioni.
- Pannello immunitario completo: esami di laboratorio più articolati, che valutano contemporaneamente più marcatori immunitari, presenza di infiammazione, livelli specifici di anticorpi e altre variabili.
Di routine, l’emocromo è il punto di partenza e talvolta è sufficiente per escludere problemi gravi: valori di leucociti inferiori a 1.000/µL negli adulti rappresentano una vera emergenza clinica; tuttavia, in persone in salute è più frequente trovare valori leggermente superiori alla norma in presenza di stress fisico o stati infiammatori transitori.
I costi reali dei test per “difese basse”
Per chi deve sottoporsi a questi controlli, il costo rappresenta un elemento centrale. In Italia, il prezzo di una visita immunologica specialistica varia generalmente tra 80 € e 150 €, a seconda della struttura sanitaria, della città e della reputazione del centro o dello specialista. Questa visita include l’esame obiettivo, l’anamnesi e l’interpretazione degli eventuali esami del sangue già eseguiti, oltre al suggerimento di eventuali approfondimenti.
Per quanto riguarda invece i test di laboratorio specifici, il costo dipende dal tipo e dal numero di parametri richiesti. Un “pannello di valutazione del sistema immunitario” completo in un grande laboratorio privato, come Synlab, costa circa 165 euro. Questo pacchetto può comprendere esami su leucociti, linfociti T, B e NK, marcatori di attività immunitaria (come il test MIT – Monitoraggio Immunitario Totale), immunoglobuline ed eventuali indagini su autoanticorpi domiciliati verso specifiche patologie autoimmuni.
Altri esami “mirati”, come il dosaggio delle immunoglobuline o l’immunofenotipo linfocitario, possono costare da 15 a 50 euro ciascuno, a seconda della singola indagine. Un classico emocromo, nei laboratori privati italiani, ha un costo medio tra 7 e 15 euro, mentre pacchetti di check-up immunologici studiati appositamente per uno screening amplificato (comprensivi di diversi parametri) possono arrivare facilmente a 100-170 euro, in relazione alla complessità e al numero di analisi incluse.
Prezzi più bassi sono in genere possibili con il ricorso al Sistema Sanitario Nazionale, con l’applicazione del ticket sanitario: in questo caso, per un pacchetto di esami prescritti dallo specialista, la spesa può essere contenuta tra 30 e 50 euro (ticket regionale), ma i tempi d’attesa possono essere lunghi, anche oltre un mese nei periodi di maggiore richiesta.
Consigli per affrontare i controlli sul sistema immunitario
Prima di sottoporsi a un qualsiasi test sulle difese immunitarie, è fondamentale interpellare il medico curante. Solo dopo una valutazione accurata della storia clinica, delle abitudini di vita, dell’alimentazione e dei fattori di rischio, si potrà decidere se effettivamente è il caso di procedere con esami di laboratorio per indagare l’efficienza del sistema immunitario.
Nei casi in cui la sensazione di “difese basse” nasca solo da un periodo di stress, stanchezza o cambiamenti stagionali, spesso una correzione dello stile di vita, il ripristino di abitudini alimentari sane e il rispetto dei ritmi sonno-veglia sono sufficienti a migliorare in modo naturale la risposta immunitaria. Viceversa, se vengono rilevati sintomi allarmanti come infezioni ricorrenti, febbre inspiegata, perdita di peso o eccessiva suscettibilità a malattie anche banali, è giustificato un approfondimento diagnostico, partendo dall’emocromo e, su consiglio medico, dai test più specifici.
Inoltre, è utile ricordare che molti segnali di un sistema immunitario impegnato non corrispondono a una reale immunodeficienza: numerosi casi di alterazione temporanea della conta linfocitaria, soprattutto in seguito a infezioni virali o periodi di intenso stress, si risolvono spontaneamente.
Chiunque desideri investire nella propria salute può comunque effettuare un check-up immunitario completo anche in regime privato, valutando il rapporto costi-benefici e confrontando le offerte dei diversi laboratori. In definitiva, il costo per “sapere davvero se hai le difese basse” oggi è accessibile, con prezzi dai 10 ai 170 euro per gli esami più comuni, che salgono in caso di indagini molto approfondite o altamente specialistiche.
Infine, la valutazione delle difese immunitarie è uno strumento prezioso non solo in presenza di problemi, ma anche per la prevenzione, la diagnosi precoce di malattie silenti e il monitoraggio della salute complessiva; ma solo se inserita in un percorso guidato da professionisti della salute, e non dalla suggestione delle sensazioni soggettive.