La scabbia è una malattia cutanea infestante provocata da un piccolo parassita, l’acaro Sarcoptes scabiei, che scava minuscoli cunicoli nello strato superficiale della pelle e depone le sue uova. Il contagio avviene principalmente tramite contatto diretto, prolungato e pelle a pelle con una persona già infestata, in particolare se tra i soggetti vi è una convivenza o frequenti rapporti stretti. Questo tipo di trasmissione spiega perché la scabbia sia più comune in nuclei familiari, tra partner sessuali, nelle comunità che condividono spazi ristretti e talvolta anche nelle scuole o nelle strutture assistenziali.
Modalità di trasmissione della scabbia
La forma più comune di trasmissione consiste in un contatto cutaneo diretto e duraturo, di solito superiore a dieci minuti. L’acaro della scabbia non è in grado di saltare o volare; riesce a passare da una persona all’altra solo se le superfici cutanee restano a contatto per un periodo sufficiente a permettere il trasferimento, come durante il sonno condiviso, i rapporti sessuali o la cura personale di un soggetto infestato.
Oltre ai rapporti stretti, la condivisione di biancheria, asciugamani, lenzuola o indumenti contaminati rappresenta una possibilità, sebbene meno comune, per il passaggio del parassita. Questo rischio aumenta nei casi di scabbia particolarmente estesa, come nella scabbia crostosa, in cui il numero di acari può essere molto elevato e la contaminazione degli oggetti più probabile.
Una stretta di mano fugace o un abbraccio breve, invece, sono considerati a bassissimo rischio di trasmissione, poiché non offrono le condizioni necessarie all’acaro per abbandonare l’ospite e infestare una nuova persona.
Fattori che favoriscono il contagio
Alcune situazioni aumentano il rischio di diffusione della scabbia:
Il periodo di incubazione, ossia il lasso di tempo tra il contagio e i primi sintomi, varia tra due e sei settimane nelle esposizioni primarie, ma in caso di nuova infestazione può ridursi a 24-48 ore per la presenza di preformata sensibilizzazione cutanea.
Come proteggersi dalla scabbia
La prevenzione della scabbia si basa su alcuni accorgimenti specifici:
La scabbia non è collegata a problemi di igiene personale individuale; anche chi si lava regolarmente può essere contagiato, perché l’acaro si introduce negli strati più superficiali dell’epidermide resistendo alla normale detersione quotidiana.
Segni e sintomi dell’infestazione
Per riconoscere precocemente un’infestazione da scabbia è utile conoscere i sintomi principali:
In presenza di questi sintomi in soggetti a rischio o che hanno avuto contatti con casi confermati di scabbia, è necessaria una tempestiva valutazione dermatologica.
Trattamento e strategie di controllo
Il trattamento della scabbia prevede l’applicazione di farmaci acaricidi topici (come la permetrina o il benzoato di benzile) su tutta la superficie cutanea, secondo le indicazioni del medico. In alcuni casi possono essere prescritti farmaci orali nelle forme gravi o resistenti. Tutti i conviventi e i contatti stretti dovrebbero essere trattati simultaneamente anche in assenza di sintomi, per evitare fenomeni di reinfestazione.
Per completare la bonifica ambientale, è fondamentale:
Il coinvolgimento delle comunità e delle istituzioni scolastiche è importante, in particolare nell’identificazione e nella gestione rapida dei casi per prevenire possibili epidemie locali.
La conoscenza delle modalità di trasmissione, dei fattori di rischio e delle regole di prevenzione rappresenta la migliore arma contro la diffusione della scabbia. Per ulteriori approfondimenti sulle caratteristiche dei parassiti responsabili e delle strategie di controllo, è possibile consultare anche la voce relativa agli acari su Wikipedia.
In sintesi, la scabbia si diffonde solo tramite contatti stretti o prolungati; la prevenzione si basa soprattutto sull’identificazione precoce dei casi, sulla cura simultanea di tutti i contatti e sull’adozione di semplici misure igieniche, fondamentali soprattutto nei contesti in cui la condivisione di spazi è frequente e il rischio di contagio più elevato.