L’acqua che bevi contiene troppo calcare? Ecco come riconoscere quella più pura e sicura

L’acqua che utilizziamo quotidianamente per bere o cucinare contiene spesso una varietà di sali minerali tra cui il calcio e il magnesio, responsabili di ciò che viene chiamato durezza dell’acqua. Questa caratteristica non solo incide sulla percezione gustativa dell’acqua, ma suscita anche dubbi riguardo la sua purezza e sicurezza per quanto riguarda la salute personale. Molti si chiedono se un eccesso di calcare possa renderla inadatta al consumo o provocare problemi come calcoli renali, ma la verità è ben diversa da certe diffidenze radicate.

Che cos’è davvero il calcare e come riconoscere la sua presenza

Il calcare presente nell’acqua è costituito principalmente da carbonato di calcio e, in misura minore, da carbonato di magnesio. La quantità di questi sali determina la durezza dell’acqua, misurata generalmente in gradi francesi (°F): valori tra 15 e 50 °F corrispondono a una quantità di calcio carbonato compresa tra 150 e 500 mg/l, ovvero fra 60 e 200 mg/l di calcio, come stabilito dalla normativa italiana D.Lgs 31/2001.

Riconoscere se l’acqua che bevi contiene troppo calcare è semplice. Basta far bollire un po’ di acqua in un pentolino: la comparsa di una patina bianca sulle pareti del recipiente indica che l’acqua è “dura” e quindi ricca di calcare. Questa corona biancastra è la precipitazione dei sali di calcio e magnesio liberati dal riscaldamento. Un altro sintomo può essere la formazione di incrostazioni sugli elettrodomestici o rubinetterie. Questi segnali, però, non rappresentano un rischio per la potabilità dell’acqua.

La sicurezza dell’acqua dura e i benefici per la salute

A livello sanitario, la presenza di calcio e magnesio nell’acqua potabile non è solo innocua: recenti studi e linee guida del Ministero della Salute hanno evidenziato che una maggiore durezza può essere un fattore protettivo per la salute cardiovascolare. L’acqua ricca di calcio e magnesio:

  • Non favorisce i calcoli renali nei soggetti sani.
  • Può essere addirittura raccomandata a chi tende a sviluppare calcoli, in quanto un’adeguata idratazione è fondamentale per la prevenzione.
  • Contribuisce al fabbisogno giornaliero di minerali essenziali come calcio, magnesio e potassio.

L’acqua dura non comporta rischi per la sicurezza alimentare. Tutte le acque potabili sottoposte a controlli rispettano parametri stringenti che ne garantiscono la qualità e la salubrità.

I parametri che definiscono la purezza dell’acqua

Quando si parla di acqua “più pura e sicura”, si intendono acque che rispondono ai requisiti fissati dalla legge in termini di assenza di sostanze nocive, bassa presenza di contaminanti e rispetto dei limiti di concentrazione per elementi come cloruro, nitrato, solfato e altri composti. Ecco come orientarsi per identificare l’acqua migliore da bere:

  • Controlla le analisi periodiche del tuo gestore idrico: i risultati sono pubblici e descrivono i valori di pH, durezza, salinità e presenza di elementi indesiderati.
  • Verifica che la durezza sia compresa nel range consigliato (15-50 °F, 60-200 mg/l di calcio): un’acqua più “leggera” non è più sicura, ma può essere preferita da chi cerca un sapore più delicato.
  • Assicurati che il contenuto di nitrati, cloruri e metalli (come piombo o rame) sia ben al di sotto dei limiti di legge.
  • La conduttività e il pH, solitamente compresi tra 6,5 e 9,5 e attorno a 7,5, indicano un’acqua equilibrata e ben mineralizzata.
  • In alternativa, puoi utilizzare punti di distribuzione pubblica come le “case dell’acqua”, dove l’acqua microfiltrata viene sottoposta a ulteriori processi di purificazione.

Soluzioni pratiche per chi preferisce un’acqua meno calcarea

Sebbene il calcare non sia dannoso per la salute, può creare disagio per il gusto o problemi agli impianti domestici. Ecco alcune soluzioni:

  • Usa una caraffa filtrante: questi sistemi riducono la durezza e migliorano il sapore dell’acqua soprattutto in zone con valori alti.
  • Pulisci regolarmente i filtri dei rubinetti e dei piccoli elettrodomestici: la manutenzione aiuta a limitare le incrostazioni.
  • Acquista un impianto di addolcimento domestico, consigliato se desideri proteggere elettrodomestici e tubazioni dal deposito di calcare.

L’adozione di queste soluzioni non è necessaria per motivi di salute, ma può migliorare la qualità dell’esperienza d’uso e la durata degli impianti.

Vale la pena sottolineare che l’acqua del rubinetto in Italia, una volta che soddisfa i requisiti di legge e viene distribuita dai gestori idrici, è sicura, salubre e di alta qualità. La sua composizione, spesso superiore a molte acque commerciali per la presenza di sali minerali essenziali, la rende pienamente affidabile sia per il consumo diretto sia per la preparazione di alimenti.

Per concludere, il calcare non va temuto: la presenza di calcio e magnesio nell’acqua potabile garantisce un apporto benefico per la salute e, quando non gradito, può essere ridotto con semplici sistemi di filtrazione o con accorgimenti domestici. La purezza dell’acqua si valuta soprattutto sulla base dei parametri chimici, dell’assenza di contaminanti e del rispetto dei limiti normativi, non solo dalla sua durezza. Chi desidera essere certo della qualità può affidarsi ai dati ufficiali del proprio gestore, alle analisi su scala locale e alle soluzioni alternative offerte dai servizi pubblici e privati sul territorio.

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